COME TOGLIERE IL PANNOLINO

Lo spannolinamento è un momento cruciale nelle tappe evolutive dei bambini, e di conseguenza per la famiglia. 

È sempre un argomento che crea enorme stress nei genitori: molti si chiedono come capire quando è il momento giusto per togliere il pannolino, altri – provati da una o più esperienze fallimentari – si domandano quando sia il momento di rinunciare.

A quanti anni si toglie il pannolino?

Quando si vuole togliere il pannolino con successo, bisogna tenere sempre presente un’informazione fondamentale sulla fisiologia del bambino:

il controllo degli sfinteri dipende dal grado di maturazione del cervello. Fino a quando non si raggiunge il livello di maturazione che consente la connessione tra il sistema nervoso e i muscoli che controllano gli sfinteri, il bambino non riuscirà mai ad averne il controllo volontario.

Di regola, il controllo degli sfinteri si raggiunge tra i due e i tre anni di età, ma i bambini non sono tutti uguali. È per questa ragione che non tutti i bambini riescono a togliere il pannolino alla stessa età.

Per lo stesso motivo, togliere il pannolino a 12 mesi o a 18 mesi è operazione con maggiore probabilità di fallire, perché la fisiologia del bambino non è ancora adeguatamente sviluppata, salvo rare eccezioni.

Quindi, invece di domandarci a che età si può togliere il pannolino, dovremmo imparare a chiederci come capire se il bambino ha già raggiunto quel livello di maturazione e se possa essere spannolinato.

Come capire se il bambino è pronto a togliere il pannolino?

Come dicevamo, ogni bambino è diverso e quindi non è sempre facile fissare dei criteri generali che stabiliscano quando il bambino sia pronto per lo spannolinamento.

Al contrario, è molto semplice capire quando il bambino non è assolutamente pronto:

  1. Se rifiuta categoricamente di togliere il pannolino
  2. Se si oppone risolutamente a sedersi sul vasino o sul riduttore
  3. Se parlare dei suoi bisogni fisiologici o mostrarglieli gli crea un disagio evidente

In tutti questi casi il bambino non è pronto a togliere il pannolino ed è necessario evitare di fare pressioni inutilmente.

Di regola, comunque, ci sono alcuni indicatori ai quali gli specialisti consigliano di prestare attenzione, per capire se sia finalmente arrivato il momento giusto per dire addio al pannolino:

  1. Se il bambino verbalizza il desiderio di parlare dei suoi bisogni fisiologici, dichiarando di voler fare la cacca o la pipì;
  2. Se il bambino inizia a sedersi sul vasino simulando l’atto oppure mette sul vasino i propri bambolotti o peluche perché “la facciano lì”;
  3. Se il bambino è nella fase in cui imita quello che vede fare ai grandi: in questa fase, infatti, è molto facile che voglia provare ad imitare anche l’atto di spogliarsi e sedersi sul vasino/water;
  4. Se il pannolino resta asciutto per periodi di tempo da moderati a lunghi: per esempio, se dopo il riposino del pomeriggio lo troviamo ancora asciutto;

In tutti questi casi, il bambino potrebbe essere arrivato al momento giusto per togliere il pannolino, ma è comunque necessario procedere con prudenza, per evitare di generare un’eccessiva ansia da prestazione.

Per togliere il pannolino a un bambino ci vuole il tempo necessario affinché il bambino si rilassi, si senta a suo agio, impari a controllarsi e si abitui.

Non esiste una regola valida per tutti, di conseguenza non esiste una ricetta magica per togliere il pannolino in 3 o 7 giorni, e sostenere il contrario rischia di generare molta frustrazione nelle mamme e nei bambini che, pur provando intensamente, non riescono a rientrare in certe tempistiche.

Per questo motivo, qualora aveste come termine ultimo l’inizio della scuola dell’infanzia – che spesso richiede ai genitori di togliere il pannolino prima dell’inizio della frequenza – consigliamo di partire con un discreto anticipo, approfittando dei mesi estivi per tentare l’impresa.

Spannolinamento difficile: cosa fare se c’è un blocco della cacca?

Talvolta accade: alcuni bambini mostrano grande difficoltà a togliere il pannolino, si bloccano e reprimono lo stimolo a fare la cacca.

Questo può succedere perché, da un punto di vista psicologico, il bambino rifiuta l’idea della cacca come di qualcosa che si separa dal suo corpo.

In questo caso, potrebbe essere d’aiuto la lettura di un libro specifico, che aiuti il bambino a familiarizzare con l’idea che l’evacuazione sia un processo naturale e che la cacca è destinata proprio a finire lì, nel water.

Ancora, banalmente, può essere che il bambino mostri resistenza ad interrompere attività di gioco per sedersi sul vasino e, di conseguenza, rifiuti di fare la cacca.

In questo caso può essere utile sollecitare, sempre in modo delicato, la sua attenzione sullo stimolo, domandandogli con dolcezza se debba fare la cacca ed eventualmente accompagnandolo in bagno, intrattenendolo con giochi e letture adatte per distrarlo dal “compito” che sta espletando.

È sempre consigliabile evitare imposizioni e toni perentori, perché controproducenti: rischierebbero di irrigidire il bambino ancora di più.

Ad ogni modo, quando si verifica un blocco della cacca, gli specialisti raccomandano di non superare mai i 2/3 giorni di “astinenza”, intervenendo a stimolare il bambino con prodotti adeguati all’età.

In quella circostanza si potrà approfittare della stimolazione per mettere il bambino sul vasino o sul water, aiutandolo a vivere il momento nel modo più rilassato possibile, con canti, filastrocche, letture o quello che mostri di gradire maggiormente.

Quando si può togliere il pannolino di notte?

Anche in questo caso non esiste una regola standard.

Alcuni bambini si mostrano pronti a togliere il pannolino di notte nello stesso periodo in cui lo hanno tolto di giorno.

Per altri, invece, c’è bisogno di un periodo più lungo, che però di regola non si dovrebbe protrarre oltre un anno dallo spannolinamento diurno.

Indipendentemente dal momento in cui si decida di procedere, c’è un segnale piuttosto inequivocabile che il bambino è pronto per togliere il pannolino anche di notte: quando al risveglio lo si trova asciutto per diversi giorni consecutivi potrebbe essere il momento giusto.

Se, tuttavia, dovessero verificarsi episodi di enuresi notturna, è bene non farsi prendere dal panico. Gli incidenti di percorso sono del tutto normali e non devono scoraggiare né mettere ansia.

Soprattutto, è importante non sgridare mai il bambino che si bagna di notte e, anzi, rassicurarlo sul fatto che simili episodi siano del tutto normali.

Cosa fare se, durante lo spannolinamento, il bambino fa la cacca o la pipì addosso?

È bene che vi prepariate: succederà. E non lo si dice per scoraggiare o deprimere, lo si dice perché si capisca che quei bambini fantastici che hanno tolto il pannolino in 2 giorni senza mai bagnarsi o sporcarsi, semplicemente, non esistono.

Bagnarsi o sporcarsi è normale quando si toglie il pannolino: se non lo capiamo noi genitori per primi sarà difficile che lo capiscano i bambini.

Quindi bisogna armarsi di pazienza: succederà.

In quel caso non bisogna mai sgridare il bambinomai mortificarlomai fargli percepire che proviamo un disagio a riguardo o che siamo infastiditi dal dover pulire.

L’atteggiamento corretto è quello di rassicurare il bambino, spiegandogli che sono cose del tutto normaliche succedono a tutti, che presto si abituerà ad accorgersene in tempo e smetterà di accadere.

Poi proponiamogli di aiutarlo a lavarsi e cambiarsi.

Togliere il pannolino col metodo Montessori

Applicare la filosofia Montessori allo spannolinamento significa partire dalla fondamentale considerazione che non è l’adulto a stabilire quando il pannolino debba essere tolto.

Si deve avere riguardo alle tappe di sviluppo del bambino, capire se abbia già raggiunto il momento adatto per procedere con la tappa successiva, che appunto è l’indipendenza nella gestione dei bisogni fisiologici.

Il metodo Montessori, quindi, non può essere uno strumento “soft” di cui servirsi per accelerare lo spannolinamento, magari perché ve lo impone l’asilo. Ha un senso se praticato nel modo corretto e con le giuste tempistiche.

Quindi, ribadiamo l’importanza di partire con un certo anticipo qualora si avesse un qualunque termine temporale perentorio da rispettare.

Prima fase: come prepararsi allo spannolinamento

A tale scopo possiamo:

  1. Iniziare a modificare l’abbigliamento del bambino per renderlo più funzionale. Dire addio a body, tute intere, indumenti difficili da togliere da soli, per privilegiare capi di vestiario che siano semplici da gestire in autonomia: pantaloni comodi, possibilmente un pannolino mutandina che imiti le mutandine e faciliti il passaggio a queste ultime;
  2. Durante i cambi del pannolino, iniziare a parlare col bambino della fisiologia del corpo umano, spiegandogli che l’evacuazione e la minzione sono fenomeni naturali che tutte le persone vivono, che sono importanti per permettere al corpo di liberarsi del cibo che non gli serve, che non vanno temuti ma vissuti con grande serenità.
  3. Appena possibile, iniziare a cambiare il pannolino in posizione verticale, mostrando al bambino come abbassare il pannolino mutandina.
  4. Leggere al bambino libri specializzati, adeguati alla sua età, che raccontino la normalità di togliere il pannolino.
  5. Preparare, nel bagno, un ambiente rilassante e adatto ad ospitare il bambino in serenità durante l’espletamento delle funzioni corporali. Sarebbe preferibile evitare di trasportare il vasino in tutte le stanze, non solo per motivi igienici, ma soprattutto per fare in modo che il bambino impari subito che la stanza deputata ai bisogni fisiologici è il bagno, anche per non ritardare il passaggio dal vasino al water. Si può dunque predisporre un angolo con il vasino, delle salviette umidificate a portata di mano, la carta igienica, un cesto dove buttare il pannolino mutandina che viene tolto, un libro da leggere per rilassarsi, uno sgabello nel caso si utilizzi il riduttore al posto del vasino.

Seconda fase: insegnare al bambino ad usare il vasino o il riduttore

Questa è la fase operativa, nella quale mettiamo in pratica quanto appreso dal bambino nella fase precedente, ed è fondamentale insegnare:

  1. come spogliarsi e rivestirsi da soli
  2. come sedersi sul vasino o sul riduttore
  3. come usare la carta igienica per pulirsi
  4. lavarsi le mani dopo aver completato tutte queste procedure

Terza fase: inserire il vasino o il riduttore nella routine del bambino

Una volta che il bambino avrà interiorizzato i passaggi precedenti, è bene inserire la routine del vasino o del water nella sua giornata in modo naturale ma schematico, così che vi si abitui con facilità.

Per esempio, si può proporre il “momento vasino”:

  1. dopo il risveglio mattutino
  2. prima e dopo un sonnellino
  3. prima e dopo un pasto
  4. prima di uscire di casa
  5. al rientro a casa
  6. prima della nanna notturna

In questo modo, la routine contribuirà a sedimentare nel bambino l’abitudine a servirsi del bagno e tutto scorrerà più semplicemente.

Libri per i genitori per togliere il pannolino

Per affrontare in serenità la prima fase dello spannolinamento vi consigliamo di leggere i libri di seguito indicati.

Pannolino addio, il metodo naturale e senza lacrime

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Addio pannolino!

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Io e il mio vasino

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Corso di pipì per principianti

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