
Lo psillio è costituito dai semi della pianta Plantago ovata, di origine asiatica.
Tali semi vengono ampiamente utilizzati per sfruttarne le proprietà lassative.
Apportano numerosi benefici come il fatto di rinforzare le difese immunitarie e di combattere la diarrea, in quanto sono in grado di assorbire i liquidi in eccesso.
Lo psillio in cucina
Oltre che rimedio naturale, lo psillio viene diffusamente utilizzato in cucina come addensante.
Il fatto di non contenere glutine lo rende perfetto per le ricette adatte ai celiaci.
Come si usa?
Può essere unito alla preparazione di torte e biscotti con il vantaggio di renderli più soffici.
Le dosi suggerite sono quelle di al massimo due cucchiaini da sciogliere preventivamente in acqua prima di aggiungerle all’impasto.
La sua capacità di addensare lo rende un ottimo sostituto delle uova nelle ricette vegane.
Si può unire tranquillamente a yogurt, latte, porridge, frullati e smoothies.
Abbassando il picco glicemico che si ha normalmente dopo i pasti, riducendo il livello di zuccheri nel sangue e favorendo le funzioni della flora batterica intestinale, lo psillio rappresenta un rimedio infallibile per:
- eliminare le tossine dall’organismo,
- mantenere attivo il metabolismo,
- rafforzare il sistema immunitario,
- prevenire malattie importanti, grazie alla capacità di mantenere sempre pulito l’organismo. Tra queste sottolineiamo le patologie cardiovascolari più diffuse e il cancro al colon-retto.
Come assumerlo
Lo psillio può essere ingerito sia a digiuno che prima o dopo i pasti. La razione giornaliera consigliata va dai 10 ai 25 g: è preferibile però dividere questa dose, consumandone metà al mattino e metà alla sera.
A seconda dell’impiego può essere acquistato in polvere, in capsule o in bustine; i semi sono neri mentre la cuticola è di colore ocra chiaro.
