I germogli delle patate: perché sono
pericolosi?

Nelle patate, così come del resto in melanzane, pomodori e peperoni, è presente una sostanza tossica, la solanina, prodotta da questi ortaggi per proteggersi dai parassiti. Nei germogli che crescono sulle patate è contenuta una maggior quantità di solanina, che tra i suoi effetti ha quello di provocare nausea, vomito, disturbi gastrici, diarrea, febbre e persino mal di testa e tachicardia. Ecco perché bisogna evitare che le patate germoglino.
Una mela al giorno toglie…i germogli di torno
Per ovviare a questo problema c’è un rimedio semplice e pratico: utilizzare delle mele. Basteranno un paio di mele da mettere in una cesta con le patate, infatti, e l’etilene rilasciato da questi frutti inibirà la germogliazione. Ma quello delle mele non è l’unico metodo. Eccone altri.
Dividere le patate in base allo stato
È buona norma suddividere le patate in buono stato da quelle in cattivo stato: quelle ammaccate, ad esempio, tenderanno a germogliare prima delle altre, contaminandole. Usare prima, quindi, quelle rovinate o ammaccate, da consumare nel giro di uno o due giorni. Buttare via, invece, quelle danneggiate.
Conservare le patate in un posto buio o asciutto
Le patate vanno messe in uno spazio che sia lontano dalla luce o dall’umidità, onde evitare che si rovinino. Non vanno utilizzati contenitori ermetici, ma piuttosto occorre conservarle nei sacchi a rete, poiché necessitano dell’aria per non deperire velocemente.

Bassa temperatura, ma niente frigo
Il caldo eccessivo fa male alle patate, che vanno conservate a temperature inferiori ai 10 gradi, possibilmente tra i 2 e i 4. Meglio scordarsi, comunque, del frigorifero: è troppo freddo e le può rovinare.
Sì a controlli periodici
Se alcune parti delle patate assumono un colorito verdastro, il pezzo rovinato va eliminato. Se appaiono i germogli e non sono troppo estesi, si può provare a tagliarli. Se marciscono, le patate vanno gettate insieme alla carta che le contiene.
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