
Possiamo descrivere la tecnica del vaso della felicità come “un gioco” che cerca di aiutare i genitori a rafforzare l’atteggiamento positivo nei bambini che ne sono naturalmente dotati, e a svilupparla in quelli che, viceversa, non mostrano di possederlo.
Questa tecnica mostra, appunto, come approcciarsi ai problemi con una prospettiva ottimista. Ed è così che la famosa filosofa Elsa Punset ideò questo piccolo gioco:
È un gioco che può essere fatto in famiglia o in gruppo.
I membri devono scegliere un contenitore di vetro di grosse dimensioni, che sarà il vaso della felicità. Ne scriveremo il nome su di un pezzo di carta da incollare al contenitore, in modo che si legga l’etichetta, e lo lasceremo in un luogo riconoscibile della casa.
Così ogni giorno genitori, figli, educatori, istruttori, ovvero tutti i partecipanti, dovranno scrivere su di un foglio la cosa migliore che gli è successa nelle ultime 24 ore. Parliamo di cose semplici, come un bel voto, un buon pasto, qualcosa che è riuscito meglio di quanto si pensasse, conoscere qualcuno di interessate, ecc. Poi bisogna piegare il foglio e metterlo nel contenitore. Per quanto possa sembrare strano, queste piccole frasi vengono registrate dal cervello quasi senza accorgersene.
Ogni sei mesi si apre il vaso, che nel frattempo si sarà riempito a sufficienza, e si leggono tutti i messaggi positivi riguardo a quanto è successo al gruppo e alla famiglia nell’ultimo periodo.
L’obiettivo della tecnica del vaso della felicità
Ma a cosa serve la tecnica del vaso della felicità?
È ampiamente riconosciuto anche che un atteggiamento positivo tramuta le situazioni avverse in situazioni favorevoli. Non significa che sia facile, ma offre la possibilità di trasformare i problemi in opportunità. Questa tecnica permette infatti:
Che i bambini imparino a riflettere su tutti gli eventi positivi che gli accadono ogni giorno. A volte i più piccoli possono essere molto impulsivi e impazienti, credono che tutto sia orribile, ma questa tecnica gli dimostra che questa sensazione non è reale.
Imparano ad apprezzare i piccoli dettagli. Un bacio, una carezza, un commento piacevole… A tutti noi succedono cose positive, continuamente, solo che non sempre abbiamo l’atteggiamento e la predisposizione per riconoscerle, sentirle, goderne. Tuttavia, fissandole nel cervello scrivendole, il nostro atteggiamento cambierà senza accorgercene.
- Tutti i partecipanti impareranno a vedere la differenza tra i problemi veri e le piccolezze, soprattutto i bambini.
- È una tecnica molto utile perché tutti i membri del gruppo, in particolare i più piccoli, imparino ad essere riconoscenti.
- È un ottimo metodo per migliorare la comunicazione della famiglia e del gruppo.
Non pensateci due volte e mettete in pratica la tecnica del vaso della felicità con i gruppi di cui fate parte. Si tratta di piccoli passi per i singoli individui, ma grandi passi per tutti quanti: usando questa tecnica, creeremo un mondo più positivo.
“Il miglior modo per fare del bene ai bambini è renderli felici”
-Oscar Wilde-
