La maggior parte dei lavoretti della scuola materna sono inuti !!

I lavoretti sono inutili?
Erika Christakis rovescia una delle convinzioni di genitori e insegnanti, sostenendo che la maggior parte dei lavoretti della scuola materna sono inutili
In questo senso, la Christakis mette al centro di una delle discussioni il famoso “lavoretto”:
esso non è altro che un’attività che prevede l’assemblare elementi preparati in precedenza dalle maestre, magari già ritagliati, semplicemente da colorare.
Quella del lavoretto è quindi un’attività che si concentra soprattutto sul risultato finale, sulla qualità e sull’estetica, piuttosto che sul processo creativo.

I bambini, oltre al fatto che non possono trarre alcun beneficio come invece fanno dalle attività più libere (pasticci, ritagli sbagliati e piccoli errori sono importantissimi!), rischiano anche di sentirsi in imbarazzo quando il risultato non è quello sperato, o quando osservando il lavoro degli altri bambini si rendono conto che il loro è il più misero.
Come fosse una produzione in serie, quella del lavoretto è un’attività che presenta le aspettative del “tutto perfetto e tutto uguale”, che non lascia margine d’errore (l’errore è anzi non incoraggiato).
La conseguenza, giustamente, è che si irritano o che addirittura non si sentono abbastanza bravi.
Non si può nemmeno parlare di lavoro che stimola le competenze sociali, dal momento che il lavoretto è solo all’apparenza un’attività collettiva: certo, tutti seguono le stesse regole, ma ognuno lo fa singolarmente.

In questo senso i lavoretti non sono messi completamente alla sbarra: essi sono comunque una risorsa, ma solo se pensati in maniera differente da quella che siamo soliti usare.
Il processo creativo andrebbe enfatizzato e reso più importante rispetto al risultato finale, differente per ogni bambino, e in questo senso l’insegnamento delle attività e la scoperta dei materiali devono essere più profondi: niente scorciatoie o lavori pre-ritagliati e preparati in tutto e per tutto, ma piuttosto l’utilizzo di tutti gli strumenti e di tutti i materiali con serenità e libertà (e attenzione!) in modo che i bimbi li esplorino come sentono. Non per fare bella figura, insomma, ma per esprimere tutta la propria creatività!
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FONTE : mammapretaporter.it
Come fare le bolle di sapone in casa:
divertimento assicurato per grandi e piccini
Sicuramente anche voi avete in casa un contenitore per le bolle ormai esaurito o quasi: non buttatelo perché oggi vi spieghiamo come preparare le bolle di sapone in casa.
COME CREARE BOLLE DI SAPONE –
Vediamo come preparare bolle piccole e medie:
OCCORRENTE
1,25 lt acqua distillata
120 gr di detersivo concentrato per i piatti
1 cucchiaio di glicerina
PROCEDIMENTO
Mescolate 1,25 litri di acqua distillata calda con 120 g di detersivo per piatti concentrato e aggiungete un cucchiaio da tavola di glicerina (la trovate nei negozi di hobbystica o dal ferramenta).
Otterrete bolle piccole o medie: per renderle più resistenti aggiungete ancora 30 gr di detersivo concentrato e un altro cucchiaio di glicerina.
COME FARE LE BOLLE DI SAPONE RESISTENTI –
Vediamo tutto quello che occorre per far divertire i bambini a creare bolle di tutte le dimensioni:
OCCORRENTE
4 cucchiai da tavola di sapone in polvere
4 tazze di acqua calda
1 cucchiaio di zucchero o miele
PROCEDIMENTO
Mettete tre o quattro cucchiai (da tavola) di polvere di sapone in quattro tazze d’acqua calda, lasciare riposare la miscela per tre giorni, aggiungete un cucchiaio abbondante di zucchero o miele e mescolate. Avrete così delle bolle molto resistenti.
alcuni trucchi per fare delle fantastiche bolle:
L’aggiunta di glicerina al preparato che serve per fare le bolle aiuta a diminuire l’evaporazione dell’acqua contenuta nella soluzione, ma la rende più pesante, lo stesso vale per il miele.
Se si utilizza una soluzione dopo averla lasciarla riposare qualche giorno la resa sarà senz’altro migliore perché la schiuma diminuisce e gli elementi si amalgamano meglio.
È meglio creare bolle in una giornata di alta umidità, senza vento e in luoghi poco polverosi.
Invece, in una giornata con temperature molto basse (qualche grado sotto lo zero) le bolle piccole possono cristallizzarsi.
